Trascrizione in volgare della pergamena del 1420, mediante la quale la Vicinanza di Medeglia vende il Mulino a Giovanni del fu Lanfranchetto Passerini. Trascrizione non datata.
Documento datato 9 agosto 1727, redatto dal notaio Giovan Battista Buoni di Camignolo che conferma la veridicità di quanto contenuto nella pergamena del 1420 della vendita del Mulino.
La Cappella votiva del Ponte fatta costruire da un addetto al mulino, per non essere stato assalito da un orso.
Posta sul terreno patriziale gode di un diritto consuetudinario a favore degli eredi Bartolomeo Scerpella che ne assicurano da secoli la sua manutenzione.
Come si può vedere il Mulino e la Pesta sono contenuti nella prima mappa catastale di Medeglia allestita negli anni 1860-1861.
Si tratta della lettera del Comune di Medeglia all’ ing. Giacomo Brentani nel 1896 con la quale gli comunica il nome dei proprietari del Mulino e lo informa che il mulino ha cessato la sua attività nel 1861.
La Macina del Mulino è stata trasportata con un elicottero e posata davanti alla Chiesa di Medeglia nel 1984, per iniziativa dell'amministrazione Patriziale. Questa ruota aveva smesso di girare nel 1861.
Il documento presenta la vendita, al 11 novembre 1918, del Mulino alla ditta Margni Borla Manetti. Verrà quindi creata la centrale elettrica.
La centrale elettrica costruita dopo il 1918 servì Medeglia e Isone fino al 1934. Una pagina molto importante della vita del paese degna di essere rivisitata e per la quale l'Associazione si impegna ad approfondire la sua storia.
Testo di Ilda Caravaggi, allieva dell'ottavo anno, che racconta della centrale elettrica di Medeglia. Nella sezione "documenti" del sito potete scaricare il racconto scritto in due pagine all'inizio degli anni '20 del secolo scorso.
Rilievo indicativo delle strutture del Mulino aggiornato secondo le rilevazioni venute a conoscenza nel 2020.
Primi elementi costruttivi venuti alla luce nella pesta. Questo dimostra che gli scavi archeologici ci riserveranno altre sorprese.
L'Associazione potrà approfondire il mistero dell'esistenza di questa macina posta ancora sul palmento fisso, già segnalata da Grégoire Meier e recentemente indagata da Renzo Bagutti, sul versante opposto del Vedeggio in zona Pontivo. I lavori archeologici saranno eseguiti sotto la direzione dell'Ufficio dei Beni Culturali.
Dopo circa 80 anni, dal fiume Vedeggio si è proceduto al recupero di una turbina che faceva parte della centrale elettrica.